Le Botteghe di Firenze

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Siamo onorati e felici di presentare le nostre nuove collezioni Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria nella magica atmosfera di Firenze. Grazie a Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, a Dario Nardella, Sindaco della città, ad Antonella Mansi, Presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana, a Claudio Marenzi, Presidente di Pitti Immagine per averci chiamato e aver così avverato un sogno, e un grazie particolare alla Fondazione Pitti Discovery che ci ha sostenuto.

Il Rinascimento fiorentino ha sempre rappresentato per noi lo straordinario, la creatività pura, l’abilità manuale di altissimo livello, così come l’amore
per l’arte e il fatto a mano sono da sempre i punti fermi del nostro lavoro.

Coinvolgere gli artigiani è stato un passaggio spontaneo, conquistati da tanta sapienza, capacità, amore
e pazienza. Rappresentano il tessuto della città, fin da quando Lorenzo il Magnifico e Cosimo I de’ Medici commissionavano loro capolavori che ancora oggi non smettiamo di ammirare.

Ci ha sempre affascinato anche la figura di Caterina de’ Medici, una donna che, oltre all’arte dei giardini, portò in Francia profumi ed essenze.

Ne è nato così un progetto diverso, abbiamo lavorato in totale condivisione con gli artigiani
per valorizzare dei pezzi che, unici e preziosi, sono spesso usciti dagli stereotipi e andati oltre la loro abituale funzione d’uso. I manufatti realizzati in terracotta, seta, oro, argento, cuoio, pelle, paglia, cristallo, porcellana, vetro, legno, broccato, piume, perline, composti da pietre dure, tarsie marmoree, tasselli di vetro sono oggetti straordinari e strepitosi a cui abbiamo voluto dare valore e visibilità attraverso i nostri abiti e che hanno rafforzato, ancora una volta, il nostro amore e il nostro rispetto per l’artigianalità, un’attitudine tutta italiana.

 

Domenico Dolce e Stefano Gabbana

La moda è simbolo di creatività, eccellenza e imprenditoria italiana e Firenze è il cuore di questo simbolo.
Qui, nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, la moda è nata
nel 1951 grazie alla lungimiranza dell’imprenditore Giovanni Battista Giorgini e qui la moda è ancora di casa: nell’area metropolitana ci sono le basi produttive e del design delle grandi griffe e hanno trovato casa in centro città molte scuole di formazione e musei dedicati alla moda.
Oggi questa grande eccellenza italiana si sposa con un’altra eccellenza di cui siamo fieri, l’artigianato fiorentino, nostro fiore all’occhiello e tratto distintivo che resiste ai tempi e capace
di rinnovarsi continuamente.
Siamo quindi entusiasti che un marchio internazionalmente riconosciuto ma senza dubbio dal pieno carattere italiano come Dolce&Gabbana abbia scelto la nostra città e il nostro artigianato di qualità con la volontà di intercettare il meglio della produzione locale, della italianità, di quel Made in Italy di cui è ancora ricchissima Firenze. Credo che proprio questa peculiarità abbia spinto Domenico Dolce e Stefano Gabbana a pensare alla nostra città. Io sono rimasto positivamente sorpreso dalla capacità degli stilisti di selezionare i produttori artigiani più autorevoli, più stupefacenti, più capaci di innovare pur restando caparbiamente attaccati alle proprie radici. Vedo in questa scelta degli stilisti anche una forte matrice culturale e sociale: stiamo uscendo da una terribile pandemia mondiale, siamo piegati ma non arresi, e per risollevarci ci rimangono l’eccellenza, la passione, l’orgoglio, la qualità. Sono convinto che tutti insieme arriveremo a un nuovo Rinascimento e che questa esperienza possa trasformarsi in un’opportunità dalla quale uscire migliori, per un rilancio storico e memorabile.

 

Dario Nardella
Sindaco di Firenze

Tutto cambia. E quello che abbiamo vissuto negli ultimi mesi ce ne ha dato dimostrazione. Ma ci sono punti fermi che continuano a dare sostanza al presente, alimentati dallo splendore del passato e dalla voglia di guardare al futuro. Uno di questi è l’artigianato artistico, raccontato in queste pagine in tutta la sua meravigliosa concretezza. Le botteghe fiorentine sono parte del codice genetico della città, hanno fatto la sua storia, culturale ed economica; sono state fucine
di bellezza, apprendimento, lavoro, commercio.
Il progetto di Domenico Dolce e Stefano Gabbana ci invita ad andare oltre, valorizza il saper fare artigiano e lo rende patrimonio comune, senza tempo, bagaglio di conoscenze essenziale per le nuove generazioni di designer e preziosa fonte di ispirazione per quella creatività contemporanea
che conquista i mercati con la leva dell’eccellenza. Perché un prodotto artigianale sa porre l’accento sulla qualità, sull’identità e l’appartenenza ad un territorio, sull’unicità
di un oggetto che è poi un’opera d’arte – oggi come ieri – desiderata e richiesta da ogni parte del mondo.
Dalle nostre botteghe raccogliamo un segnale importante, un invito a lavorare insieme, affinché Firenze continui ad essere un baricentro internazionale per la sua storia, la sua cultura, la sua architettura, ma anche una realtà capace di attrarre, grazie a un tessuto economico-produttivo in cui si fondono, con rara sensibilità, tradizione e innovazione.

 

Antonella Mansi
Presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana